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Documenti pubblici, digitali.

Gli svantaggi del software proprietario

Al contrario, per gli enti pubblici, l’uso di software non open source può comportare una mancanza di trasparenza, soprattutto nei processi di erogazione dei servizi pubblici. La mancata trasparenza causa degli errori, anche nell’applicazione delle norme, che soltanto i fornitori possono correggere.

Nell’ultimo decennio, le organizzazioni pubbliche che hanno acquisito soluzioni software non open source sono state talvolta sorprese nello scoprire che:

  • non sono libere di modificare (autonomamente, o tramite terzi) il loro software per riflettere modifiche nelle politiche e nei regolamenti o per sfruttare nuove tecnologie;

  • non hanno libero accesso ai dati che amministrano poiché sono bloccati nei sistemi che usano;

  • sono tenute a pagare canoni di licenza in costante aumento.

Questo ha in alcuni casi comportato situazioni di lock-in particolarmente oneroso il cui vero costo è emerso solo in seguito.

Riteniamo preferibile che il software “pubblico” - quello che interviene nell’applicazione delle politiche pubbliche/nell’amministrazione della nostra società e nella gestione dei dati pubblici - non sia una scatola nera, acquisita da società esterne che tengono nascosta la logica con cui il loro software opera, ma che permetta all’amministrazione di operare sempre in modo libero, trasparente e indipendente.